Escursionismo
Nel corso degli anni abbiamo raggiunto varie vette, come l'Allalin (4027 m).
Ma non serve salire così in alto per assaporare il piacere di una buona camminata in compagnia.
Programma
La stagione delle escursioni è finita, ci vediamo nel 2025.
Descrizione
I ciechi e le loro guide amano la montagna invernale ma anche quella estiva. Sono dei grandi camminatori e i sentieri delle Prealpi e delle Alpi non hanno più segreti per il “Vibram” delle loro scarpe.
Non c’è bisogno di particolari accorgimenti tecnici. Basta una mano sulla spalla, oppure mano nella mano o eventualmente, dove i sentieri sono stretti, l’ausilio di moschettoni o un bastone che collega cieco e guida. Questa attività è seguita anche da molti amici e familiari che pur non essendo guide (nel senso tecnico del termine) partecipano volentieri per il positivo “ambiente di socializzazione” che si crea in queste occasioni.
Nel 1991 un folto gruppo ha partecipato alla camminata del settecentesimo della Confederazione, sulla strada dei Valser. Oggi possiamo felicemente affermare che con questa disciplina trascorriamo delle bellissime e indimenticabili giornate. Le nostre guide, anche nei punti più impegnativi durante un’ascensione o una traversata, non lasciano mai trasparire nei loro gesti e nella loro voce un filo di ansia o di preoccupazione.
Quando si arriva su una qualsiasi vetta, l’emozione è forte, indescrivibile, un grido di gioia, un abbraccio festoso: che meraviglia! Anche noi possiamo ugualmente godere con gli occhi di chi ci accompagna quello splendido scenario di vette che si offre a tutti gli alpinisti. Rimarrà certo il ricordo di tante sensazioni vissute, rimarrà l’emozione di ognuno di noi, rimarrà la riconoscenza e la stupenda amicizia che ci lega alle nostre guide, rimarrà quel senso di immenso, di infinito che noi abbiamo provato.